Polizza o non polizza questo è il dilemma
La crisi economica che sta vivendo il nostro paese negli ultimi anni, ci porta sempre più alla vendita dei beni di valore posseduti, in cambio di denaro utile alla sopravvivenza.
Se in passato le persone che facevano una scelta di questo tipo erano quelle che si trovavano ad affrontare una spesa imprevista, oggi sono in aumento quelle che lo fanno per poter gestire le questioni ordinarie della vita quotidiana, come pagare le bollette.
Spesso gli oggetti hanno un valore affettivo oltre a quello economico, per questo ci si può rivolgere al banco dei pegni o monte di pietà, per ottenere subito una valutazione degli oggetti di valore e ricevere immediatamente denaro contante, dandoci la possibilità di non privarci definitivamente del bene.
Cos’è un banco dei pegni:
Il primo banco dei pegni venne fondato dai Francescani nel XV secolo, si trattava di una società no profit che erogava piccoli crediti, in cambio di oggetti di valore che potevano venire riscattati entro l’anno oppure venduti all’asta.
Non è cambiato molto da allora, tranne per il fatto che dal 1995 il monte di pietà è spesso affiancato dalle banche, in questo modo può disporre costantemente di grandi quantità di denaro da erogare , possiamo dire che oggi è considerato un vero e proprio istituto di credito.
Con la comodità di ottenere il prestito, evitando i lunghi tempi d’attesa delle banche.
Come funziona:
Per ottenere un finanziamento, si da in pegno un oggetto di valore, solitamente oro, orologi, diamanti ma a seconda dei banchi si possono impegnare anche pellicce, tappeti o altri articoli di valore.
L’oggetto viene valutato da un esperto che ne dichiara il prezzo di mercato, a questo punto se si decide di accettare la cifra, si riceve un pagamento in contanti, immediato e una polizza nominativa che contiene i dati e il valore del bene, bisogna considerare che il finanziamento sarà di circa ¼ del suo valore di mercato.
La polizza parte da una cifra minima di 60,00 € in su, e la sua validità è di minimo 3 mesi fino a un massimo di 3 anni, si possono attuare delle proroghe ma bisogna sempre valutare gli interessi aggiunti.
La cosa positiva è che c’è la possibilità di riscattare il gioiello entro la data di scadenza della polizza, saldando l’importo dato in prestito più gli interessi maturati.
Se il bene non viene riscattato, dopo 30 gg dalla decorrenza della polizza l’oggetto viene venduto all’asta.
Come riscattare l’oggetto:
Se abbiamo impegnato dei gioielli, la nostra polizza sta per scadere e non abbiamo ancora saldato l’importo, per non correre il rischio che vengano venduti all’asta, possiamo rivolgerci a un compro oro, in questo caso sarà lui a saldare il nostro debito con il monte di pietà e a riscattare i beni.
Per procedere in questo senso, dobbiamo considerare i metodi dei vari banco metalli, innanzitutto dovranno controllare la polizza originale e valutare la possibilità di sbloccarla, se accetteranno, si occuperanno loro di recuperare i nostri gioielli, garantendo l’anticipo di denaro per lo sblocco della propria polizza, compresa d’interessi.
A questo punto dobbiamo decidere se riscattare tutti i gioielli dal banco metalli o vendergliene una parte e recuperare il resto, ovviamente verrà fatta un ulteriore valutazione in base ai prezzi di mercato dell’oro, bisogna sempre considerare le oscillazioni, alcuni compro oro applicano la massima quotazione giornaliera, seguendo il principio della chiarezza e della trasparenza anche nel servizio di disimpegno delle polizze e spesso non applicano interessi per l’operazione di sblocco.
Inoltre alcuni banco metalli, permettono di effettuare il servizio riscatto polizze online, servendosi di spedizione polizza mediante un corriere, con assicurata a carico loro, valuteranno che la polizza sia conforme all’originale e che rispetti i termini di legge, in questo caso per tutti gli accertamenti il tempo necessario per le operazioni è di minimo 24 ore.