Il mirto è un arbusto tipico della macchia mediterranea, che si distingue per le spiccate proprietà aromatiche e officinali, nonché per la sua larga versatilità d’impiego.
Questa pianta viene spontaneamente ed indissolubilmente associata alla Sardegna, non a caso infatti denota il profumo tipico che aleggia in tutta l’isola, e che è divenuto nel tempo uno dei suoi tratti caratteristici distintivi: appunto, l’odore del mirto.
In natura
In natura si presenta come un arbusto alto, spesso anche imponente, che predilige crescere nelle zone più insolite e, talvolta, anche parecchio impervie da raggiungere, quali ad esempio le siepi spinose dei fichi d’india.
Proprio per le sue spiccate capacità di adattamento, il mirto non necessita di particolari cure: si adatta a qualsiasi tipo di terreno, resiste bene alle temperature elevate, tipiche della bella stagione in Sardegna, e sopporta altrettanto agevolmente le raffiche di vento e le altre intemperie invernali, ma può manifestare qualche segno di sofferenza in caso di gelate.
Il periodo di fioritura per il mirto è la primavera: in questa stagione la pianta si ricopre di teneri fiori bianchi simili alla zagara, tanto belli da vedere quanto profumati da respirare.
Il periodo più indicato per la raccolta del mirto è quello che va da novembre a gennaio. E’ in questo periodo, infatti, che le bacche raggiungono la loro piena maturazione, senza però risultare ancora troppo “cotte”.
A ll’ arbusto vengono attribuite notevoli proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, ed antisettiche, che ne agevolano l’impiego nel campo delle medicine alternative come prezioso rimedio naturale, particolarmente indicato per la trova impiego per la cura dei disturbi dell’apparato digerente e del sistema respiratorio.
Tra i manufatti più pregiati ricavati dalle bacche di mirto vi è l’omonimo e famosissimo liquore, celebre non solo in Sardegna ma apprezzato praticamente in tutto il mondo.
Non a caso tale bevanda alcolica, oltre ad essere deliziosa, consumata dopo i pasti si rivela un eccellente digestivo. Si ricava lasciando macerare lungamente le bacche in alcool, senza forzature ed in maniera del tutto naturale.
In cucina, il mirto trova grande utilizzo anche in virtù delle sue proprietà aromatiche, e si rivela superlativo per insaporire le carni e la selvaggina arrostite.
Uno squisito piatto tipico dell’isola, ad esempio, è il maialetto allo spiedo, servito in tavola su un letto di fronde di mirto, che contribuiscono ad infondergli un aroma ineguagliabile ed un sapore che non ha nulla a che vedere con la solita carne arrostita.
Ma il Mirto non è solo adoperato per ragioni gastronomico – culinarie.
Dalle sue foglie, infatti, si ottiene un decotto che, che addolcito con generose cucchiaiate di miele, si rivela un ottimo toccasana nella cura di catarro e bronchiti.
Sempre dalle foglie, poi, si estrae un olio essenziale che viene poi adoperato per eseguire dei massaggi particolarmente indicati per chi soffre di gonfiori o problemi di fragilità capillare.
La saggezza delle antiche tradizioni popolari, poi, attribuisce al mirto spiccate proprietà antinfiammatorie e lenitive in caso di cistite, disturbi delle vie urinarie, emorroidi ma anche gengiviti.
Un altro importante campo d’applicazione per il versatile mirto, è quello cosmetico: costituisce la base di molteplici creme e altri prodotti detergenti dalle spiccate proprietà toniche e lenitive, particolarmente indicati dunque per le pelli più sensibili.
Una pianta il mirto, dunque, per quanto appena detto, fortemente in grado di testimoniare l’identità della Sardegna e dei suoi abitanti che, grazie alla miriade di prodotti che si ricavano dalle sue bacche e dalle sue foglie, offre ai visitatori l’opportunità di sceglierli come regali e souvenir da riportare a casa, pratici e graditi al tempo stesso.