Massaggio Yoga Thai
Il massaggio yoga thailandese, le cui origini risalgono intorno al V secolo a.C. rappresenta un perfetto equilibrio tra medicina indiana ayurvedica e medicina cinese, includendo inoltre alcune posizioni yoga (asana).
Per questo motivo può essere definito anche yoga terapia.
In origine il massaggio yoga veniva praticato esclusivamente come cura medica. Ad oggi sono sempre più numerosi i luoghi in cui ci si può sottoporre a questa pratica: centri di fisioterapia e riabilitazione, centri estetici, palestre.
Sebbene le controindicazioni siano poche (osteoporosi, grave ernia del disco, è consigliato informare l’operatore sulle proprie patologie croniche o interventi recenti), è di fondamentale importanza la qualità del massaggio e la necessità di indirizzarsi sempre verso professionisti, non lasciandosi attrarre da offerte economiche vantaggiose dietro le quali potrebbe nascondersi personale non qualificato, con il rischio di non trarre i massimi benefici dal trattamento.
Il principio alla base del massaggio è lo stesso dell’agopuntura nella medicina cinese: i blocchi energetici sono la causa di molte malattie patologiche sia a livello fisico (contratture muscolari, dolori articolari, etc.) che mentale (depressione).
Durante il trattamento, la stimolazione dei nadi (canali energetici all’interno del corpo), aiuta a sbloccare il transito d’energia fornendo immediatamente una sensazione di benessere generale.
Negli ultimi anni il massaggio yoga thailandese si sta rapidamente diffondendo nel mondo occidentale, con una domanda in crescita esponenziale trainata dai benefici immediati generati dal trattamento.
Nel percorso che mi ha portata a diventare insegnante di yoga, ho sperimentato personalmente il trattamento e individuato analoghe proprietà del massaggio con la pratica dello yoga in quanto stimolano gli stessi canali energetici, con conseguente effetto benefico in termini di serenità interiore e rilassamento fisico.
Questo è il motivo che mi ha portato ad approfondirne la tecnica, inoltre la pratica del massaggio ha contribuito a sviluppare una maggiore consapevolezza nel correggere la postura delle asana nelle mie classi di yoga.
Il trattamento, la cui durata varia da 1 a 2 ore, viene praticato su un lettino molto basso o su un tappetino disposto sul pavimento (è necessario che il supporto sia rigido); chi lo riceve deve indossare abiti comodi che gli permettano movimenti ampi; l’operatore utilizza varie parti del corpo durante la pratica (mani, dita, ginocchia, gomiti e braccia).
In una fase preliminare, chi esegue il massaggio conduce il paziente al rilassamento, aiutandolo a effettuare una respirazione costante e sottile, solo in seguito a queste attività inizia la vera e propria pratica.
La tecnica consiste in allungamenti, torsioni e pressioni delle varie parti del corpo (braccia, gambe, addome, schiena, etc.), creando anche un massaggio degli organi interni con conseguente miglioramento della circolazione sanguigna.
Il massaggio viene eseguito in posizione prona, supina, laterale e da seduti. Non vengono utilizzati olii. L’operatore si muove in maniera fluida intorno a chi riceve il massaggio, in questo modo non ne distoglie l’attenzione e concentrazione.
I benefici sono immediati e non solo fisici: rilassamento muscolare, maggiore elasticità dei legamenti, migliora la postura, uno stato di benessere generalizzato che induce alla serenità, con giovamento dello stato mentale.
Il massaggio yoga può anche essere utile come stretching per chi pratica sport di potenziamento o aerobico. Per chi non pratica sport, invece, è un ottimo esercizio fisico passivo.
I benefici sono riscontrabili anche nell’operatore che esegue il massaggio, il quale avrà la possibilità di utilizzare questo momento come forma di meditazione, e, nonostante la fatica nell’effettuarlo, trarre giovamento dall’energia prodotta e dalla sinergia creata con chi lo riceve, effetto anche della necessaria armonia e coordinazione del respiro tra le due persone.