A caccia di diamanti – Cos’è un diamante
Il carbonio è un minerale, la sua forma allotropica più resistente è il diamante. Veniva utilizzato già nel IV sec. a.C. per le produzioni di opere buddiste.
Come nasce
I giacimenti diamantiferi si suddividono in:
- primari, qui i diamanti si trovano all’interno della “roccia madre”, la produzione media di un diamante da un carato proviene da circa 3 o 4 tonnellate di roccia estratta;
- secondari in questo caso i diamanti si trovano dentro ghiaia e sabbia (derivanti dalla roccia madre e allontanati da essa, probabilmente a causa di alluvioni), i minerali sono più piccoli, il procedimento di estrazione è più facile ma occorrono circa 15 tonnellate di materiale per ottenere un carato.
Una volta estratti i diamanti grezzi vengono suddivisi in: diamanti superiori, utilizzati per la produzione di gioielli e diamanti inferiori, utilizzati nelle produzioni industriali.
I diamanti superiori, vengono trattati dai tagliatori di diamanti, dei veri e propri artisti che riescono a tirare fuori la brillantezza delle pietre creando delle sfaccettature che riflettono la luce tra di loro e la riflettono all’esterno, definendone il fuoco. Il procedimento è molto lungo e laborioso, a volte occorrono mesi prima di vedere l’opera finita.
I vari tagli
La forma più comune è quella tonda chiamata a brillante, possiede 75 sfaccettature e riflette più luce di qualsiasi altro taglio.
Le altre forme più diffuse sono a taglio ovale, a baguette e smeraldo costituire da gradini, a goccia, a cuore, princess forma quadrata che ne rinforza la brillantezza, esistono molte altre forme meno diffuse.
Per la scelta del taglio viene consultato un esperto che studia la pietra grezza e prende in considerazione le proporzioni di taglio, la simmetria ed eventuali difetti interni della gemma, creando una “finestra” e valutando con precisione la posizione e le caratteristiche delle inclusioni da eliminare.
In base a questi studi preparatori si deciderà la forma e in seguito le varie sfaccettature. Quando il diamante acquista la sua forma, subisce il processo di lucidatura, a questo punto è pronto per essere commercializzato.
Come capirne il valore
Quando si procede all’acquisto di un diamante, bisogna considerare la regola delle 4C
Colour (colore):
I diamanti privi di colore sono i più puri, sono molto rari quindi più pregiati.
Nonostante si pensi che il diamante sia trasparente e rifletta solo i colori dell’ambiente esterno, spesso ha una colorazione dovuta ad impurezze o difetti strutturali, quella più comune è la presenza di azoto che lo rende più o meno giallo, in base alla quantità contenuta.
Clarity (purezza):
Le disuguaglianze strutturali all’interno del diamante lo rendono unico nel suo genere, non potremo mai trovarne due identici, il grado di purezza del diamante si determina in base al numero, alla grandezza alla posizione e al colore di queste”imperfezioni”.
Un diamante considerato puro esternamente viene contraddistinto dalla sigla FL (flawless), quelli puri internamente dalla sigla IF (internally flawless).
Taglio (cut):
Come abbiamo detto prima, il taglio dipende unicamente dall’abilità del tagliatore nel dare forma e quindi risalto al minerale.
I brillanti sotto il carato vengono classificati in base alla brillantezza e ai difetti più o meno visibili in : molto buoni, buoni e poveri.
Peso in carati (Carat weight):
Un carato pesa 0,2 grammi e può essere suddiviso fino a 100 punti equivalente a 1/100 di carati, o in grani equivalente a 1/20 di grammo.
Dopo questa dettagliata lavorazione, si è solo all’inizio, perché ora il testimone passa all’orafo che deciderà come incastonare la pietra per renderla ancora più unica, a questo punto c’è la progettazione del gioiello ultimo e in fine la commercializzazione.
Una volta acquistato, un diamante non ha bisogno di particolari cure, in quanto è una pietra molto resistente, e anti graffio, l’unica cosa che può creare opacità è la sua manipolazione, il contatto con la pelle, saponi, creme e vari prodotti utilizzati quotidianamente, ma basterà una piccola pulizia con acqua e uno spazzolino per farlo tornare alla sua brillantezza originale.
Proprio grazie alla sua resistenza possiamo dire che un diamante è per sempre.